L'intelligenza emotiva è un'abilita di vita. E' la capacità di riconoscere, utilizzare e gestire le tue emozioni. Sviluppare l'intelligenza emotiva significa dare una sterzata alla tua leadership.
Come sai benissimo, l'emozione è una componente irrazionale, difficile da governare. Come controllare le emozioni? Come rimanere lucido di fronte alle avversità?
Da questo articolo ti porterai a casa il mio modello di crescita: 5 competenze per sviluppare la tua intelligenza emotiva.
Per te una sorpresa: alla fine della lettura potrai scaricarti GRATIS il super report del mio modello di crescita: 5 competenze per sviluppare la tua intelligenza emotiva #diventaleader.
Perché è utile sviluppare l'intelligenza emotiva?
Quello che leggerai non sarà il riassunto dell'intelligenza emotiva di Daniel Goleman. Voglio spiegarti il mio modello di crescita dell’intelligenza emotiva maturato dall'esperienza di ogni giorno.
Lo voglio condividere affinché diventi un modello di vita anche per te.
Le parole |
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Perché è importante l'intelligenza emotiva?
Perché è importante l'intelligenza emotiva? L’intelligenza emotiva è la più importante abilità delle soft skills. Voglio costruire con te il corretto significato.
Collera, amore, rabbia sono solo alcune emozioni primarie. Quando vai fuori giri rischi di cadere nella solita trappola: diventi rigido come un palo. Sono attimi in cui non hai il controllo del tuo domani.
A cosa serve l'intelligenza emotiva
A cosa serve l'intelligenza emotiva? Ecco alcuni passaggi di autori che hanno implementato la IE nella psicologia (Goleman), nel coaching (Whitmore) e nello sport (Gallwey).
Per Daniel Goleman educando le emozioni puoi controllare la tua vita. L'educazione parte nel riconoscere il trigger emotivo: il grilletto che rappresenta il passaggio dallo stato razionale a quello emotivo.
Per John Whitmore, padre del coaching, l'intelligenza emotiva è la capacità di relazionarsi agli altri e con se stessi a partire dalla fiducia interiore.
Per Tim Gallwey, autore del best seller "The inner game of tennis", la vita è fatta da un gioco interiore tra un Se1 (chi dice) e un Se2 (chi fa). L’intelligenza emotiva sta nel disimparare a giudicarti (Se1) dando fiducia alle tue potenzialità (Se2). Gallwey stabilisce l’equazione :
Performance = Potenzialità - Interferenze |
Chi ha parlato per primo di intelligenza emotiva?
Chi la parlato per primo di intelligenza emotiva? Sono stati Peter Salovey e John D. Mayer nel 1990 a dare la prima definizione di intelligenza emotiva.
Cos'è l'intelligenza emotiva.
“La capacità di controllare i sentimenti ed emozioni proprie ed altrui, distinguerle tra di esse e
di utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni”
Come definisce Goleman l'intelligenza emotiva.
Il tema dell'intelligenza è stato poi sviluppato nel 1995 da Daniel Goleman nel libro "Emotional Intelligence" tradotto in italiano nel 1997 "Intelligenza emotiva che cos'è perché può renderci felici".
Goleman definisce l'intelligenza emotiva come lo sviluppo delle competenze personali e sociali. Riprenderò l'argomento più avanti. Prima voglio dirti cosa significa l'intelligenza emotiva e il circuito delle emozioni.
Cosa significa avere intelligenza emotiva.
Se posso dirti cosa significa l'intelligenza emotiva, per me è:
- Educare le emozioni
- Riconoscere il grilletto emozionale
- Credere nelle proprie potenzialità
- Riconoscere le interferenze interiori che bloccano le tue potenzialità
- Conoscere il circuito delle emozioni
Cosa si intende per intelligenza emotiva: il circuito delle emozioni.
Cosa si intende per intelligenza emotiva? Per come gestire la propria emotività, è bene sapere come funziona il circuito delle emozioni.
Per Daniel Kahneman, premio nobel per l'economia, il nostro pensiero è fatto da due sistemi:
- sistema 1: impulsivo, associativo (adora saltare alle conclusioni), automatico, inconscio (non sa perché fa quello che fa), veloce, ecologico ed economico (spreca letteralmente poca energia, cioè glucosio). E' quello che sceglie.
- sistema 2: è consapevole, lento, se non addirittura pigro, faticoso da avviare, riflessivo, educabile ed educato, costoso in termine di consumo energetico.
Per Paul Donald MacLean il cervello umano è suddiviso in tre parti: rettile, limbico emozionale, razionale.
Per Joseph LeDoux le emozioni nascono nel cervello emotivo, in particolare concentrato nell'amigdala e a tutti i sistemi ad esso collegati.
Secondo il circuito delle emozioni, tutto quello che vedi, senti, tocchi, degusti e odori sono elaborati prima dal cervello rettile, limbico e infine razionale.
L'amigdala, posta nella parte primitiva del cervello, processa ogni spezzone dei dati sensoriali. A seconda alle circostanze (pericolo, affetto, paura, rabbia, stupore ecc...) induce nel tuo corpo ormoni e neurotrasmettitori come dopamina, noradrenalina, adrenalina ecc...
Quando sei preda eccessiva di ormoni e neurotrasmettitori emessi dall'amigdala vai in crash. Il tuo stato mentale si trova nel sistema 1. Sei nelle mani del destino. Hai poche armi per richiamare la razionalità. Devi riconoscere questi momenti. Lo puoi fare alzando l'intelligenza delle tue emozioni.
Avere una consapevolezza emotiva è riconoscere come si generano gli stati emotivi.
5 competenze dell'intelligenza emotiva.
Una volta capito il circuito delle emozioni, ecco le 5 competenze dell'intelligenza emotiva che devi sviluppare per la tua performance:
- Responsabilità: superare la paure delle decisioni
- Forza di volontà per migliorare la tua vita
- Coscienza
- Competenze personali
- Competenze sociali
Responsabilità per gestire le emozioni.
Per sfruttare le potenzialità dell'intelligenza emotiva devi essere responsabile. Può portare benefici se gestita bene, dannosa se usata male. Sia per te che per le altre persone.
Responsabilità è saper scegliere davanti ad una decisione critica, difficile, complessa, estrema o istintiva. Difronte ad carico emotivo, la prima responsabilità è riconoscere la forma emotiva più importante: la paura. Per Giorgio Nardone in "La paura delle decisioni" le forme più importanti di paura sono:
- La paura di sbagliare
- La paura di non essere all'altezza
- La paura di esporsi
- La paura di non avere o perdere il controllo
- La paura dell'impopolarità
- Si costruisce quello che poi si subisce
Quando scegli la responsabilità di governare le emozioni, pensieri e azioni, il tuo impegno aumenta e con esso la performance.
Come si apprende l'intelligenza emotiva: la forza di volontà.
La domanda è legittima: come si apprende l'intelligenza emotiva? Kelly McGonigal nel suo libro "La forza di volontà" scrive sulla forza della volontà come una scienza. Un cambiamento non nasce da tentativi fasulli ma da un attento processo.
Come si acquisisce l'intelligenza emotiva: la tua coscienza.
La coscienza è la percezione che hai di te e della realtà che ti circonda.
Per John Whitmore, la coscienza è il prodotto dell'attenzione mirata, della concentrazione e della chiarezza. La presa di coscienza si sviluppa rapidamente con la giusta pratica e applicazione. Il coaching è un ottimo strumento per farla emergere.
Per sviluppare il tuo livello di coscienza inizia con la respirazione e meditazione. Leggi, studia, partecipa alle formazioni nel tuo settore. In generale l'attività di crescita della coscienza rientra nel tuo self empowerment. Inizia a porti degli piccoli obbiettivi che devi raggiungere.
Quali sono i pilastri dell'intelligenza emotiva secondo Goleman.
L'intelligenza emotiva è utilizzata in psicologia e in ambito organizzativo/aziendale. Goleman suddivide l'intelligenza emotiva in due dimensioni: le competenze personali e le competenze sociali.
Intelligenza emotiva: le competenze personali
Consapevolezza di sé.
Avere consapevolezza di sé significa avere profonda comprensione delle tue emozioni, delle doti e dei limiti distintivi della propria personalità. Il leader consapevole di sé è pienamente cosciente dei propri valori, sogni e obbiettivi. Sviluppare la consapevolezza del proprio sé comporta:
- Consapevolezza del proprio stato emotivo
- Accurata autovalutazione
- Fiducia in se stessi
L'indice più significativo dell'auto consapevolezza è una tendenza alla riflessione introspettiva e alla ponderatezza. Trova il tempo per riflettere con calma per prendere decisioni ponderate e non d'impulso.
Gestione di sé.
Goleman definisce la gestione di sé come una sorta di continua conversazione anteriore. E' quella componente dell'intelligenza emotiva che ci affranca dall'asservimento alle nostre emozioni.
La gestione di sé conferisce lucidità mentale alla leadership. Impedisce alle emozioni negative di deviare il nostro percorso. Un leader non può gestire in modo efficace le emozioni altrui senza avere prima un pieno controllo sulle sue.
I leader che dominano le proprie emozioni riescono a cavalcare l'onda del cambiamento, aiutando la propria azienda ad adeguarsi e a stare al passo con i tempi. Una leader efficace richiede la medesima capacità di dominare i propri tumulti interiori dando piena espressione a emozioni positive
Intelligenza emotiva: le competenze sociali
Consapevolezza sociale
La consapevolezza sociale, in particolare l'empatia, è alla base della fase successiva del compito primario della leadership: creare risonanza. Sintonizzandosi sui sentimenti degli altri, un leader può parlare e agire in maniera appropriato, indipendentemente dalla situazione che debba affrontare.
Un leader che manca di empatia risulta stonato. Le sue azioni innescano reazioni negative. L'empatia, ovvero la capacità di ascoltare gli altri e di considerare le situazioni dal loro punto di vista, consente ai leader di sontonizzarsi sui canali emozionali che creano risonanza.
Gestione delle relazioni
In questo punto dell'intelligenza emotiva rientrano gli strumenti più comuni della leadership:
- capacità di persuasione
- gestione dei conflitti
- spirito collaborativo
L'arte di gestire le relazioni interpersonali affonda le radici nella sincerità, nell'azione dettata da sentimenti autentici.
Gratis per te il modello delle 5 competenze per sviluppare la tua intelligenza emotiva
Puoi continuare la lettura con:
Ti consiglio la lettura di questi libri:
- Intelligenza emotiva: che cos'è e perché può renderci felici - Danile Goleman
- La paura delle decisioni - Giorgio Nardone
- Il gioco interiore del tennis - Timothy Gallwey
Sono Remo Luzi.
- La mia passione è condividere la conoscenza
- Il mio lavoro è la ricerca continua
- Il mio tempo ha un costo che è annullato dal piacere del sapere.
- La mia soddisfazione è quella di un contenuto che spero ti servirà
- La mia felicità sarà vedere i miei post camminare nella rete
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Barbara (domenica, 09 settembre 2018 21:43)
Bellissimo e interessante...