Quali possono essere le nuove variabili per il vantaggio competitivo di un'azienda? Perchè il vantaggio competitivo di Porter non garantisce più il successo dell'impresa? Siamo convinti che la chiave del successo passi per il Knowledge worker. Iniziamo con delle premesse
Tante volte sentiamo parlare del vantaggio competitivo. Un termine diffuso da tanto tempo ma che Porter nei primi anni ottanta portò alla ribalta con il suo libro/manuale "Vantaggio Competitivo". E' un termine che va sempre di moda perchè rappresenta il mix di quelle variabili che portano al successo l'azienda rispetto alla concorrenza. E già, proprio la concorrenza che sempre Porter ha rappresentato nel suo modello delle cinque forze
L'osservazione che oggi dobbiamo fare è:
Nell'era social le teorie classiche di management sono radicalmente cambiate, portando l'azienda a far fronte a dei cambiamenti accelerati e costretta a sopravvivere a forti discontinuità. Il vantaggio competitivo sostenibile che veniva pianificato per un periodo abbastanza lungo, ora diventa transitorio. Le imprese devono continuamente e costantemente procedere a nuove innovazioni.
il vantaggio competitivo sostenibile di un'azienda come può essere strategicamente formulato nella società social?
La teoria del vantaggio competitivo si basa sulla linearità del sistema
Come molti di voi sapranno, la gran parte delle analisi matematiche, economiche e produttive, si basano sulla linearità dei sistemi. L'analisi competitiva tradizionale non funziona bene quando la tecnologia continua a erodere i confini di settore e il ritmo di cambiamento è così rapido che i processi non riescono a stabilizzarsi
Prendere decisioni accelerate
Così Kotter ha intitolato un articolo su HBR:
La più grande sfida che si pone oggi ai leader aziendali è probabilmente quella di rimanere competitivi in un ambiente caratterizzato da turbolenze costanti e incertezza permanente.
La vecchia metodologia di management non è in grado di rispondere a sistemi causali in cui le continue sollecitazioni di input portano a cambiamenti troppo veloci non sapendo, di
conseguenza, reagire al cambiamento.
Ora però dobbiamo fermarci un attimino e prima di parlare di qualsiasi cosa, la domanda che poniamo è:
L'azienda conosce pienamente il settore dove opera e, in funzione di essa, definire una giusta strategia?
A quale stile strategico appartiene la tua azienda?
Importante sapere, a nostro parere quale stile strategico appartiene la nostra azienda prima di intraprendere ogni forma d'azione. Dopo questa semplice analisi potremo dire in quale settore dobbiamo puntare il nostro sguardo e, soprattutto, come!. Osserviamo la tabella, che, suddivisa in quattro parti indica l'appartenenza di una ditta in funzione della imprevidibilità e modificabilità del settore di interesse
Strategia classica in ambienti prevedibili e immutabili
Per dirla una, fanno parte di questa sottomatrice aziende del tabacco, banche, bevande, distribuzione ecc. E' lo stile abituale della gran parte di manager. Qui ci sono le teorie classiche delle cinque forze di porte, il vantaggio competitivo, la strategia blu ocean, il marketing mix ecc..Per la natura della merce stessa, estrazione, lavorazione e distribuzione, i piani strategici e pianificazioni sono rivolti ad un periodo lungo. Buona efficienza, tecnologia avanzata, controllo e gestione aiutano ad essere leader nel settore.
Strategia adattativa in ambienti imprevedibili e immutabili
Competizione globale, innovazione tecnologica, social, incertezza economica comportano un ambiente fortemente imprevedibile. Ci troviamo in un ambiente reattivo e dinamico, le previsioni spesso sono errate. Gli obbiettivi a lungo termine sono inutili. L'obbiettivo è organizzare la flessibilità. Fanno parte di questo gruppo l'abbigliamento, computer, elettronica da ufficio ecc..
Strategia formativa in ambienti imprevedibili in grado di modificare
Il nome è poco conosciuto ma la strategia formativa rappresenta quella forma strategica che va oltre i confini aziendali, in grado di definire nuovo mercati, nuove piattaforme, nuovi standard. Quindi possiamo interpretare la strategia formativa come la strategia che va a plasmare i bisogni e desideri delle persone confinandoli nel proprio recinto. Il classico esempio è Facebook che aprendo la piattaforma a sviluppatori e attraendo applicazioni hanno portato sempre più clienti
Strategia visionaria in ambienti prevedibili in grado di modificare
L'azienda è in grado di riconoscere il futuro e di prevedere la strada da percorrere per realizzarlo. Considera l'ambiente come un dato che si può plasmare a suo piacere. A differenza dell'approccio adattativo, la strategia ha un obbiettivo chiaro e quindi si avvicina a un approccio classico.
Stile strategico sbagliato!
Sempre Reevs in Hanvard Business Review (09/2012) afferma che quasi il 75% delle strategie sono quelle classiche e visionarie cioè dove gli ambienti sono prevedibili. Questa sovrastima della prevedibilità porta sicuramente ad una distorsione di vedute e l'autore invita a effettuare un'attenta analisi della prevedibilità e della malleabilità del settore di appartenenza per formulare una buona strategia.
La nostra conclusione
Sapere l'appartenenza ad una tipologia di strategia sicuramente rende più consapevoli e, forse, ci fa essere un'po più coraggiosi a rompere e scardinare quella continuità strategica che rappresenta un'ancora al cambiamento.
La cosa da dire però che anche nella strategia classica le nuove frontiere del marketing (web, digital, social ecc) devono essere implementate per la fidelizzazione del cliente.
Possimo concludere allora dicendo che i forti cambiamenti dell'era social/digitale hanno portato a delle rotture profonde e forti cambiamenti. Le imprese appartenenti ad una delle 4 famiglie devono affrontare, chi meno e chi più, un cambiamento accelerato a queste discontinuità di sistema applicando nuove metodologie di strategia ricordandosi sempre del settore di appartenenza. Questo permetterà in anticipo di mettere in campo una nuova strategia.
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